Quando giungerò presso i tuoi occhi
vedrò il tuo viso infin, tanto sognato
e dimentico di tutto il mio passato
con l’astuzia, il garbo i più bei trucchi
indurrò le tue labbra ad un sorriso.
Così il nostro incontro bramo e sogno
pensando al quando, al come e al dove
io, morto dentro e a gioia inviso.
Che strana cosa è mai la mente
che giudica incapace e inadatto
qual senso di impotenza che mi prende
nello scorger riflesso il mio ritratto!
Certo vorrei, a volte, esser più forte
e, a volte, qualche sogno mi rincuora
ma più spesso di desio moratoria
faccio tesoro, e dell’anima è la morte.
Agosto 2017