Calendario 2017

A proposito del calendario 2017

Questo è il testo che accompagna le fotografie del calendario 2017 dedicato a Totò e al sottopasso delle Cure di Firenze.

Il mio primo incontro con la magia del sottopasso delle Cure a Firenze risale all’estate del 2014. Prima di allora non avevo avuto mai occasione di transitare a piedi nel sottopassaggio, ma utilizzando la mia auto avrò invece percorso migliaia di volte il cavalcavia soprastante, un punto nevralgico della viabilità fiorentina e difficilmente evitabile per chi debba andare da Piazza della Libertà verso il quartiere delle Cure e lo Stadio Artemio Franchi nella zona di Campo di Marte. L’ estensione di questo sottopasso è di circa 1000 metri quadrati: un ambiente con ben otto uscite, un percorso quotidiano quasi obbligato per i residenti, percorribile a piedi e in bicicletta.

Ebbi un impatto visivo ed emozionale forte in quella calda giornata di Agosto: i colori dei graffiti e dei disegni che ricoprivano interamente le gallerie mi lasciarono quasi senza respiro. Ero entrato in un ambiente inatteso e totalmente diverso dai consueti paesaggi urbani. Lungo tutti quanti i corridoi le tag e i graffiti mi circondavano e si alternavano macchie di colori, mostri e personaggi in un insieme caotico e frastornante. Inutile cercare di intravedere una logica nell’alternanza delle figure e, il più delle volte, anche all’interno dello stesso graffito: capii ben presto che si doveva lasciare la logica comune al di sopra del sottopasso, accettando invece un diverso significato. Del tutto ignorante circa il fenomeno dell’Urban Art, associavo queste scritte a semplici episodi di vandalismo. Prima di allora, avevo solamente incontrato in modo superficiale le espressioni di tag e graffiti, principalmente lungo le stazioni, binari e carrozze ferroviari o lungo le metropolitane di Roma e Milano.

Feci immediatamente conoscenza con Totò (Salvatore Orlando) che mi affrontò con il suo stretto dialetto cominciando a farmi capire il suo ruolo e le regole che governavano il sottopasso. Capii che Totò con la sua costante presenza custodiva, da oltre vent’anni, questo ambiente abbandonato a sé stesso, diventato nel tempo un pericoloso luogo di spaccio e degrado, ripulendolo da siringhe, bottiglie rotte e immondizia di ogni genere. Quando piove forte, e l’acqua invade il sottopassaggio, è Totò che butta a terra la segatura per evitare che qualcuno scivoli. È Totò che pulisce i lucernari, eseguendo anche dei piccoli lavori di manutenzione, con la sua qualifica di mastro muratore di cui va orgoglioso. Non è un senzatetto, ma passa gran parte del suo tempo lì per quella che dice essere una “sua esigenza”. Se si chiede in giro, nella zona delle Cure, in pochi non lo conoscono: molti pensano che sarebbe giusto dargli un indennizzo, come ricompensa per il suo lavoro. Parla con tutti, diffonde della musica in sottofondo e suona l’armonica a bocca da vero maestro.

Continuando a frequentare periodicamente il sottopasso sono entrato in confidenza con lui. Quando ci incontriamo prendiamo un caffè insieme (discutendo a volte per chi deve pagare!), parliamo (veramente perlopiù parla lui!) con il suo linguaggio criptico (non sempre è facile seguirlo nei suoi ragionamenti) del sottopasso e della sua vita, del rispetto per i luoghi e la dignità del lavoro, di musica, di come aiutare le persone più bisognose. Anche delle difficoltà e dei pericoli che ha incontrato, non pochi. Come la volta che fu condotto in carcere per un equivoco con un pubblico ufficiale. Fu organizzato un banchino nel sottopassaggio, informati i preoccupati passanti che da giorni non vedevano più Totò, e si raccolsero in breve tempo 2500 firme per la sua liberazione immediata. La cosa rimbalzò sui giornali cittadini e dopo una settimana il magistrato ritenne che Orlando Salvatore potesse tornare a casa. Cioè nel sottopasso.

«Nessuno dal Comune, dalle Ferrovie o dalla Quadrifoglio [l’azienda di servizi ambientali dell’area fiorentina, ndr] è mai venuto qui a dirmi grazie. Neanche un panettone per Natale. Il sottopasso è pericoloso, richiede una manutenzione continua, e ci vorrebbero almeno due custodi o un servizio di vigilanza notte e giorno! E anche il passaggio delle biciclette è pericoloso, dovrebbero essere condotte a mano per evitare incidenti». Sul muro accanto alla stanzina degli attrezzi di Salvatore si legge “Portate rispetto a Totò”. Non sempre succede.

Andrea Moneti Novembre 2016

“Le promesse sono state disattese, in campagna elettorale promisero di riqualificare posti come questo. Meno male che c’è Salvatore, un grande amico della città e delle Cure in particolare, ben più che un angelo. E’ a lui che dovrebbero dare in gestione posti come questo, retribuendolo anche”
Pierluigi Giannini, in Il Reporter del Q2 - Novembre 2012

“Abito alle Cure da dieci anni e quando scendo nel sottopasso so che troverò pulito e, cosa non meno importante, che sarà sicuro. Dispiace che in altri sottopassi di Firenze la situazione non sia così, e proprio per questo il lavoro di Salvatore dovrebbe essere riconosciuto. Svolge una funzione sociale”
Roberta Lanfredini, in Il Reporter del Q2 - Novembre 2012

“Non ho paura a venire qui a qualsiasi ora, Salvatore è un gran lavoratore e ci tiene che il ‘suo’ sottopassaggio sia sempre pulito e sicuro. Scherza con i bambini e mette la musica, la gente gli vuole bene e gli è grata per quello che fa. A volte lo trovi anche di notte a liberare i tombini o a pulire le rampe.”
Naur Ka, in Il Reporter del Q2 - Novembre 2012

Prendete qualche minuto per attraversare senza fretta il sottopasso. Lì o nella soprastante piazza delle Cure potrete incontrare Totò. Mi ha chiesto di riportare qui il suo numero di telefono, per chi lo volesse contattare: Salvatore Orlando tel. 389 2638831

 

La fotografia non è solo impressione di immagini su un supporto digitale o su carta. Non è solo tecnica e meccanica.
"Siamo fatti della tesssa sostanza dei sogni". Per questo desidero che le mie fotografie narrino ricordi ed emozioni.

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